Wednesday, December 1, 2010

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L'Università degli intoccabili

















E’ tutto sbagliato e hanno sbagliato tutti. La battaglia politica sull’Università   condotta da maggioranza e opposizioni fuori e dentro il parlamento si regge, infatti, su un colossale fraintendimento. Si basa, anzi, su un errore di prospettiva, per cui si guarda (e si parla) al futuro, quando invece la questione, il tempo decisivo, è il passato. C’è infatti un’enorme vuoto di memoria storica che grava su questo dibattito e che lo condiziona rendendolo furioso e cieco. Si dimentica che quanto accadrà domani è comunque figlio, legittimo o illegittimo che dire si voglia, degli errori del passato e delle scelte compiute dalle generazioni precedenti. Generazione di docenti e ricercatori universitari che hanno contribuito in modo decisivo allo sfascio dell’Università o che, nei casi migliori, hanno assistito con indifferenza alla sua rovina. Generazioni che ha utilizzato (o consentito che si usassero) metodi di selezione ingiusti e scriteriati della classe docente, con concorsi palesemente falsati o finti, che hanno consegnato gli incarichi di docenza quasi elusivamente ad amici, parenti, conoscenti, compagni di partito, soci di woven. Generations of barons who have benefited from high salaries are not related in any way for ratings on merit and efficiency and generation of researchers who looked at the place fixed as the occasion to settle for life without having to make more accountable to anyone or anything. These are the same professors who knowingly exploited the hopes of talented students freely used for teaching assignments ed'amministrazione, flashing in these desperate the possibility of future assignments. These are the same teachers who have seen change in poor and insecure aspiring teachers and instead report the situation, promote a reform or be willing to surrender some have acted as the most conservative of the caste, and insert privileges on who dared to baptize as rights with impunity, mocking those who simply for matters of youth registry, these rights could not and never will be able to enjoy it. It is these same professors who contributed to "enervate" the moral force of the University, because they taught that the servility and the ability to endure humiliations are the best and perhaps only criteria to hope for a career as a teacher.

But the Gelmini decree and counter-proposals made by opposition non hanno il coraggio di sfidare questa casta di intoccabili. Nessuno dice che incarichi e remunerazioni dei docenti attuali vanno ridiscusse, rinegoziate, rivalutate. Nessuno dice che andrebbe introdotto un sistema di valutazione individuale dell’attività di ricerca e dell’attività didattica, che possa portare anche alla   rimozione definitiva dall’incarico di un professore inefficiente o inadeguato. Non si parla della possibilità di correlare lo stipendio degli attuali cattedratici con i risultati del loro lavoro. Non si chiede loro un maggior numero di ore di presenza per la didattica e la ricerca. Non si chiede neppure di smetterla con i doppi e tripli incarichi ( e con i relativi doppi tripli stipendi)   per cui un professore è contemporaneamente un libero professionista, un medico e, perché no, anche un consulente. Non si osa neppure adombrare una eventuale diminuzione dei loro stipendi, per finanziare borse di studio, nuovi ricercatori, assegni di ricerca: e questo nonostante la spesa di personale raggiunga spessa quasi l’80% dei costi sostenuti dalle Università. Nulla di tutto questo avviene: il merito, l’efficienza, la flessibilità, l’aumento delle ore di lavoro sono infatti richieste che si debbono imporre solo ad operai e impiegati, alla povera massa, inutile e ignorante. Oppure sono doveri da assegnare alle generazioni future, che devono scontare la colpa ancestrale della loro stessa gioventù.

La riforma Gelmini e le reazioni politiche (e sociali) alla sua proposta di legge segnalano la mentalità conservatrice che pervade il nostro paese. Indicano l’esistenza nell’Università (ma anche nella società) di una “gerontocrazia” dominante, che premia e conserva i privilegi di chi può esibire titoli di anzianità. Le scelte compiute sul sistema formativo superiore dimostrano pertanto l’esistenza di un tabù, che è quello dei diritti acquisiti, che non può essere messo in discussione: e questo nonostante tali diritti siano stati conquistati spesso in modo poco trasparente, poco meritevole, senza averne appunto realmente diritto. Le reazioni politiche alle proteste dimostrano inoltre l’irresponsabilità delle generazioni precedenti, che hanno avvallato un sistema universitario economicamente ( e moralmente) non sostenibile,   e che si dimostrano indifferenti alle ricadute sulle generazioni future, a cui hanno consegnato il problema e la necessità della sua soluzione. L’insieme delle riforme approvate o che si intende approvare in questo paese - ad esempio   quelle sulla scuola primaria e secondaria e quelle sul mercato del lavoro - rendono evidente la trasformazione culturale e semantica della parola “diritto” che ammanta di nobiltà “privilegi” diventati insostenibili e che alimentano the formation of an unequal society, which punishes more and more young people. Italy has now turned into a nation at all levels - political, social, cultural- demonstrates a blatant lack of solidarity between generations, because the "old" are not willing to renegotiate the their situation with the young people are not interested in sitting at the same table for comparison without pontificating from a chair, without posing as a preamble to the inviolability of every speech that has been acquired in the past.

The problem is so Italian, so the applicant, a memory problem, articulated by historical research and ability to develop a serious self-criticism. It must be a serious assessment of what happened in the recent past to make proposals for the reform of society that produce social justice and equality. It 's too easy (and unfair) to solve problems using the motto "scurdammoce or' past 'and turn the page. You have to determine the historical responsibility to make amends for their mistakes, make available to correct the injustices that have produced and on this basis build a proposal for the future, otherwise it is a leap of faith and a black hole where launch the new generations. To “anziani” italiani si dovrebbe insegnare la responsabilità. Responsabilità che non significa solo avere dei privilegi, ma assumersi degli oneri per permettere alle giovani generazioni di avere un futuro migliore. Nel nostro strambo paese invece ai giovani si chiedono sacrifici e responsabilità, ai loro padri e nonni si danno ricchezze e privilegi.        

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